Descrizione
I semi di canapa sono un vero e proprio alimento delle meraviglie. In che senso? Fermi tutti, pur facendo parte della Cannabis family, non hanno nulla a che fare con la Marijuana. Un articolo sul Sidney Morning Herald lo dice chiaramente: “Secondo la convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, la canapa è quella parte della Cannabis con un livello di THC uguale o inferiore allo 0.3%.”
I semi della Cannabis sativa hanno un livello di THC inferiore allo 0.3 % e sono ultra-nutrienti. Tanto che in lingua inglese si chiamano anche hemp nuts (noci di canapa) o hemp hearts (cuori di canapa), proprio grazie all’alta concentrazione di acidi grassi, vitamine e minerali che contengono. Usati nella medicina tradizionale cinese da 3 mila anni, fino a qualche anno fa in occidente erano poco conosciuti. Ma ora stanno diventando sempre più popolari grazie a molti studi recenti che confermano le loro proprietà curative. Il sito Health Line ne elenca almeno 6:
- Sono incredibilmente nutrienti: hanno il 30% di grassi, tra cui l’acido linoleico omega 6 e l’acido alfa linoleico omega 3. Apportano proteine di alta qualità (più dei semi di chia e di lino), e sono una grande fonte di minerali e vitamina E.
- Riducono il rischio di problemi cardiaci (la prima causa di morte al mondo) perché contengono arginina, una sostanza dal potente effetto anti-infiammatorio.
- Semi e olio sono utili per le infiammazioni della pelle: grazie agli omega 6 e 3, sono indicati in caso di eczema e pelle secca.
- Sono una delle fonti di proteine vegetali più complete, considerati alla stregua delle proteine della carne di manzo e dell’agnello.
- Alleviano i disturbi premestruali e quelli della menopausa come irritabilità e ritenzione idrica, grazie alla presenza di acido gamma-linoleico, un regolatore degli ormoni.
- Quelli integrali aiutano la digestione perché sono ricchissimi di fibre e aiutano la transizione intestinale.
Gettonatissimi nei food trend su Instagram, grazie al loro supporto nelle fasi di recupero i semi di canapa sono sempre più apprezzati anche dagli sportivi. Va detto però che non sono esenti da controindicazioni. Possono causare disturbi intestinali a chi è più sensibile e non sono adatti a chi assume farmaci coagulanti. Infine, visto l’apporto di grassi, le quantità vanno attentamente misurate e la loro assunzione è da valutare bene nei casi di dipendenza da THC. In tutti i casi, meglio consultare il medico prima di inserirli nella dieta.
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